Riti e splendori d’Osteria, olio su tavola, 120 x 82,
Nei freddi toni cromatici di verdi, violacei e marroni,
si ferma un momento di evasione che non sfugge
all'oppressione drammatica latente ma persistente, del periodo di guerra,
il grande
assente è proprio il vino,
del quale si intravede solo qualche sfumatura in trasparenza
quasi che l'artista voglia rappresentare principalmente
l'atto del bere,
enfatizzato dalle braccia piegate nel gesto dei bevitori e
dalle mani
che afferrano saldamente i bicchieri,
mentre una certa rigidità delle
forme solidamente costruite,
percorse da linee verticali ed oblique ad andamento
geometrico,
modera in parte il senso di conviviale euforia.
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